Archeo

Piove da giorni, dopo mesi di siccità i fiumi tornano a riempirsi d’acqua. Sarebbe il tempo di tirare fuori i kayak e andare a fare un giro sul Cedra o sul Ceno, ma la vecchia squadra è dispersa per il mondo e poi dovrei rimontare i porta sul Defender e verificare l’attrezzatura. Resterebbe comunque il solito problema dei recuperi.

Mi è venuto in mente di cercare i cinghini nuovi dei ramponi. So di averli, da qualche parte. Andare alla ricerca in cantine e garage è organizzare una spedizione archeologica. Trovo di tutto e mi perdo in scatoloni e vasconi pieni di cose dimenticate e diventate inutili. Ma ogni cosa è legata a ricordi, ad avventure lontane. Non vendo mai nulla. Potrei allestire un negozio di articoli sportivi, informatici e fotografici. Oggetti con un’anima, costati denaro e tempo per sceglierli, non sono <<cose>>. Vivranno più a lungo di me, abbandonati in un angolo.

I cinghini li ho poi trovati, vanno bene per i vecchi ramponi obsoleti della Camp. Ora ho i nuovi automatici ma quelli hanno fatto cascate di ghiaccio, canalini, la Nord della Tour Ronde e tanto altro, non posso abbandonarli.

La temperatura è salita e la neve sparita, temo un altro inverno povero di neve sull’Appennino.

Ogni tanto, se non posso andare in giro digitalizzo vecchie foto e video, tanto per rimanere in ambito archeo. Alcune sono imperdibili.

la passione per i cani l’ho sempre avuta.

Tempo per leggere e cercare di capire dove stiamo andando con questa società dove guadagna di più un tik toker quindicenne assurto alla fama e ai soldi scoreggiando nelle bottiglie rispetto ad un ricercatore universitario. Mi rassegno, del resto in vetta alle classifiche dei libri più venduti e delle canzoni più ascoltate c’è roba per cerebrolesi. Me ne andrò da questo mondo senza troppi rimpianti.