Le dita corrono sui tasti, le corde vibrano. Il suono evoca sensazioni, il cervello crea immagini non definite. Il musicista cerca l’armonia del tutto e ognuno degli ascoltatori vivrà qualcosa di differente.

Inseguo una nuova conoscenza, la mente arranca, le dita sono impacciate, lente. Ogni piccolo risultato riempie il cuore di gioia. Mi chiedo come l’umanità abbia potuto creare cose meravigliose e d’altro canto produrre atrocità. Forse le due cose devono procedere insieme. Siamo il risultato di un’evoluzione che ci rende capaci di creatività. Nel bene e nel male. Ma poi, ai fini dell’evoluzione di una specie, è difficile capire cosa sia bene e cosa sia male.

Suonare allontana dal dolore, va aldilà delle interazioni umane, come altre attività che ti prendono completamente necessita dell’unione della mente e del corpo, non c’è spazio per intrusioni esterne.