homo

capitano giorni che non cerco compagni di arrampicata e preferisco starmene da solo.

Magari una ferrata in solitudine e silenzio.

Solo il volteggiare del corvo imperiale e il suo richiamo.

Mentre arrampico da solo posso pensare. Rileggo mentalmente i libri di Rovelli, riascolto la voce di Barbero, cerco di rielaborare i ragionamenti di Odifreddi o di Galimberti, rido per l’ironia di Crepet e mi chiedo dove stia andando la specie Homo che dell’aggettivo sapiens ultimamente mi sembra faccia fatica a fregiarsi, o forse sbaglio, forse ho frequentazioni sbagliate. O troppo poche, e resto accerchiato dai mononeuronici che si affacciano dalla tv e spopolano sul web.

Per fortuna ho una moglie che mi sopporta, una figlia intelligente e nipoti fantastici.

E, naturalmente, Chicco e, ultima di famiglia, Polly.