Simplificar, simplificar… siempre simplificar

Daniel Anz lo diceva spesso parlando dei piedi del cavallo e aveva ragione da vendere. Il suo modo di affrontare le problematiche relative all’anatomia degli arti e alla gestione del pareggio dello zoccolo mi ha fatto capire molte cose e mi ha dato la capacità di risolvere problemi che prima neppure riuscivo ad analizzare.

Ma questa è un’altra storia. In effetti cerco di applicare quel suo principio Simplificarsimplificar… siempre simplificar alla vita corrente e, con un po’ di impegno, qualche risultato lo ottengo.

Affrontare un problema alla volta, un pensiero alla volta. Dimenticare le costruzione contorte della mente, cercare una via breve, lineare, ridurre le emozioni.

Anche il buschido aiuta. Rendi la tua mente calma come la superficie del lago che riflette la luna. Una mente non serena increspa la superficie e non si vede più la luna, la soluzione.

E così dopo aver analizzato freddamente le ultime foto di me e di Chicco, dalle quali si evince la vittoria del grasso sui muscoli, non è rimasto altro da fare che riprendere gli allenamenti che covid, nevicate e pigrizia avevano portato quasi a zero.

Panche, anelli, bilancieri, manubri, sella. Via si riparte e oggi è stata una buona giornata.

L’inverno ha perso un po’ della sua grinta e il sole sta guadagnando forza, non ci illudiamo che il freddo sia finito ma una certa aria di primavera, ogni tanto, si intravede. Le giornate si allungano e in giro si sta bene.

Poi c’è il nuovo tatami e iniziamo gli allenamenti con i piccoli guerrieri.

Dovrò rispolverare un po’ di tecnica da troppo tempo abbandonata, ma è stata tanta parte della mia vita che non credo sia persa.